domenica 21 dicembre 2014

Cena di Natale 2014

scene da un direttivo 1

scene da un direttivo 2

in regia: Milena e Simone



AIDP S got talent: Sara





giovedì 11 dicembre 2014

UN VIAGGIO NELLO SPAZIO - Photogallery

Un viaggio nello spazio tra delocalizzazione ed integrazione culturale

A Pescara il 21 novembre 2014 presso l’Aeroporto Internazionale d’Abruzzo, l’Associazione Italiana Direzione del Personale Abruzzo & Molise ha presentato un evento fuori dai confini: un viaggio nello spazio.
Dove lo spazio rappresenta la nazione scelta da un’azienda per investire all’estero. L’avventura del viaggio parte sempre con delle idee preconcette su ciò che ci attenderà, ma quali prove aspettarsi effettivamente da un’attività di internazionalizzazione lo spiegano in pochi.
Le contaminazioni culturali, l’avvicinamento interculturale tra i popoli diventano la quotidianità per chi si apre allo spazio, al mondo esterno. Come affrontarle in modo vincente, facendo delle diversità il punto di forza di un team e dell’immagine aziendale
 Questa è una sezione del Photogallery. Buona visione.



 




















lunedì 1 dicembre 2014

"UN VIAGGIO NELLO SPAZIO" - Pescara 21 novembre 2014

"Signore e Signori, a nome del comandante e del suo equipaggio vi diamo il
benvenuto a bordo del volo AIDP A&M  PESCARA – RIO DE JANEIRO – TOKYO - BERLINO.
Siamo in partenza per un viaggio dove conosceremo paesi, culture e realtà diverse."
Abbassate le luci e proiettata la pista di lancio sul monitor dell’aerodinamica sala conferenze dell’aeroporto di Pescara, Aidp  decolla per  "Un Viaggio nello Spazio", un altro evento ideato dal Presidente Raffaele Credidio, originale per format e contenuti, che ha incuriosito prima e soddisfatto poi, un pubblico numeroso.
L’HRManager Silvia Mattioli, che ha coordinato l’organizzazione, ha presentato il concept, il filo conduttore e i temi della serata per poi lasciare la parola al compagno di viaggio d’eccezione,  Enrico Bertolino ed i tre copiloti: Antonio Migliardi, Amministratore Unico Aligment Srl ed ex Hr Telecom Brasile, Fausto Di Vincenzo, Ricercatore di Organizzazione Aziendale  e Roberto Zecchino, Vice Presidente HR Europa – Gruppo Bosch.
Missione del viaggio: comprendere i modelli lavorativi dei tre continenti toccati, trasformando le differenze e contaminazioni culturali in patrimonio di successo aziendale.

“Utilizzare il passato per capire il presente e progettare il futuro” è la prima esortazione di Enrico Bertolino, subito condivisa da Antonio Migliardi nel descrivere la multiculturalità del Brasile. Continente con 26 Stati federali, una popolazione giovane ed un’energia creativa da gestire, a fronte della labilità dei contratti nazionali e delle differenze contributive. Un continente di cui serve studiare il passato per comprenderne la cultura istituzionale vigente, diversa da quella europea ed intessuta su strette relazioni con i rappresentanti dei singoli Stati. La stessa territorializzazione del business deve essere concepita per Stati e non per nazione, in virtù delle distanze geografiche e culturali che li caratterizza. Per Migliardi solo i migliori manager europei dovrebbero andare nelle filiali estere, per poter superare i blocchi professionali maggiori: i fattori abilitanti del business, l’infrastruttura, la produzione e la vendita.

Fa eco a queste riflessioni il modello giapponese, illustrato da Fausto Di Vincenzo tramite il metodo Kaizen, che evidenzia come la cultura faccia la differenza.
L’approccio al lavoro giapponese prevede infatti l’alta turnazione, la formazione continua e la responsabilizzazione del personale a fronte della forte selezione all’ingresso. In un’ottica che presume la valorizzazione dell’individuo prima della tecnologia, il Giappone considera le persone appagate solo se effettivamente inglobate nel mondo del lavoro. Tale pertanto è l’attenzione per l’impatto della vita lavorativa sul benessere dei singoli, che alcune aziende hanno adottato il modello di Hofstede,  in grado di parametrizzare i comportamenti, gli atteggiamenti collettivi e le pratiche organizzative sociali, per valutare le migliori best pratices aziendali di comunicazione interculturale.

A riportare la barra di comando verso l’Europa, dove la concezione del  lavoro è  meno parametrizzata, interviene con efficacia Enrico Bertolino. Suggestiva è la citazione della frase di San Francesco D’Assisi: “chi lavora con le sue mani è un lavoratore, chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano, chi lavora con le sue mani, la sua testa ed il suo cuore è un’artista”.
Il volo Aidp fa così scalo a Berlino, dove Roberto Zecchino evidenzia quanto il valore competitivo di Bosch risieda nella costante formazione del suo personale,che dal 1904 gode di una propria Academy interna. Studio ed apprendistato diretto in azienda consentono ai dipendenti, anche di 20 anni, di saper smontare autonomamente interi macchinari. Questa cultura vincente, la casa madre Bosch la esporta pure all’estero.
Ecco perché per Bertolino è importante che i giovani italiani girino il mondo, apprendano altri metodi di lavoro e si arricchiscano di un patrimonio straordinario da riportare in Italia. Perché se non sono responsabili della situazione in cui si trovano, lo diventeranno se non faranno nulla per cambiarla.

"Signore e signori siamo atterrati a Pescara, in attesa di ospitarvi in un prossimo volo, vi ringraziamo per aver scelto la nostra Compagnia”. -  (Elena Prizzi/Elisa Antonioni)