sabato 14 maggio 2016

ETICA DEL LAVORO - Centralità della Persona e bene comune

ETICA DEL LAVORO - Centralità della persona e bene comune

Hotel Serena Majestic – Montesilvano, 6 maggio 2016

La nostra associazione AIDP Abruzzo e Molise, ha sempre avuto
la consapevolezza del delicato ruolo di “cerniera” che l’HR gioca quando si presentano situazioni in cui un management, sempre più orientato al conseguimento di risultati, prende decisioni discutibili da un punto di vista “etico”.
In queste occasioni l’HR deve coagualare delle sue strategie per argomentare e orientare le scelte del management affinché consegua i risultati desiderati e, al contempo, operi dimostrando la sua attenzione al bene comune dei propri stakeholder (persone, comunità di riferimento, ambiente, ecc).
E’ proprio in questa prospettiva di voler dare ai manager HR nuovi spunti di riflessione sui principi alla base di scelte “etiche”, è stato organizzato l’incontro “Etica del Lavoro” a cui è stato invitato come relatore p. Natale Brescianini, monaco benedettino e abate del monastero di Monte Giove (Fano), con trascorsi aziendali. Queste due dimensioni, spirituale e aziendale, nel tempo hanno trovato in lui una sintesi, generando delle competenze che oggi mette al servizio di tutti, sia come coach che come formatore.
Il suo intervento ha preso spunto da alcuni capitoli della Regola di San Benetto, i cui principi, ispirati al bene comune, che, a suo dire, mantengono la loro validità ieri come oggi.
Il suo invito, all’inizio dell’intervento, è stato: diventate Contemplativi! Ci ha spiegato che la radice di contemplazione è en-optico, ossia guardare dentro, cambiare prospettiva. E’ proprio questa dimensione di cui abbiamo bisogno e proseguendo ce lo spiegato attraverso riflessioni e aneddoti.
Molte delle indicazioni presenti nella Regola hanno un parallelismo con concetti di management, come ad esempio il concetto di Bene Comune, che lo si può assimilare ai concetti di: win-win, sinergia, relazione e reciprocità. L’altra evidenza è che nella Regola la persona è posta sempre al centro, non come puro oggetto di attenzione,  ma come elemento di una rete in cui ciascuno da la sua eccedenza, ossia va addirittura oltre quello che prevede la regola. Tale condizione la potremmo assimilare al concetto di Proattività, caro alle aziende, che ha in sé l’andare oltre per un qualcosa che serve effettivamente agli altri, alla comunità, all’organizzazione, ma che non è chiesto.
Parlando del motto benedettino, che usualmente conosciamo come “Ora et Labora”, ce lo ha formulato come realmente è, ossia: Ora et Lege et Labora; poi ci ha chiesto: qual è, secondo voi,  la componente più importante di tale motto? Dopo vari interventi che si concentravano nel posizionare in vario modo i tre elementi, p. Natale, con semplicità ci ha cambiato drasticamente la prospettiva rivelandoci che l’elemento più importante è l’“ET”, lasciandoci sorpresi da tale verità.
Andando verso la conclusione ci ha parlato di alcune Competenze indispensabili per essere un buon monaco: il Silenzio e l’Ascolto. Silenzio come “silentium” che è assenza di rumore e “taciturnitas” che, a differenza del senso che comunemente attribuiamo a questa parola, vuole dire … amore per la parola.
L’Ascolto come “auscultare” ossia, sentire, meditare (andare all’essenziale) per decidere e agire.
A conclusione dell’intervento, per farci comprendere con efficacia il concetto di dono, ha raccontato la storiella degli 11 cammelli, la cui morale è: quando si dona qualcosa di sé, di proprio, si è tutti più ricchi.
Queste nostre poche righe non possono rendere la ricchezza, la profondità degli stimoli ricevuti e l’apprezzamento dei presenti. Quest’ultimo si è reso manifesto nel tenore vivace del debriefing che è seguito all’intervento, al quale hanno preso parte alcuni ospiti invitati in rappresentanza del mondo aziendale ed HR ed i presenti.
A chi ha partecipato all’evento, il compito di trarre ispirazione dal motto “Ora et Lege et Labora” per rivedere la prospettiva con cui si è abituati a guardare le situazioni di ogni giorno, siano esse di vita che aziendali, per tenere conto di qual é il “Bene Comune” da considerare, bene comune che è la cenerentola di questi nostri tempi e di cui tutti ne capiscono il valore ma pochi sanno come poterlo realizzare, HR compresi. (Hector Nardone)







1 commento:

  1. Ritengo sia stato un incontro molto interessato che ha consentito a tutti noi di interrogarci sulla:
    - centralità della persona in azienda;
    - importanza dell'Etica nel lavoro.
    Complimenti agli organizzatori e a Te, Dante D'Alfonso, per il bellissimo articolo.

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