"Signore e Signori, a nome del comandante e del
suo equipaggio vi diamo il
Siamo in partenza per un viaggio dove conosceremo
paesi, culture e realtà diverse."
Abbassate le luci e proiettata la pista di lancio sul
monitor dell’aerodinamica sala conferenze dell’aeroporto di Pescara, Aidp decolla per "Un Viaggio nello Spazio", un altro
evento ideato dal Presidente Raffaele Credidio, originale per format e contenuti,
che ha incuriosito prima e soddisfatto poi, un pubblico numeroso.
L’HRManager Silvia Mattioli, che ha coordinato
l’organizzazione, ha presentato il concept, il filo conduttore e i temi della
serata per poi lasciare la parola al compagno di viaggio d’eccezione, Enrico Bertolino ed i tre copiloti: Antonio
Migliardi, Amministratore Unico Aligment
Srl ed ex Hr Telecom Brasile, Fausto Di Vincenzo, Ricercatore di Organizzazione
Aziendale e Roberto Zecchino, Vice Presidente HR Europa –
Gruppo Bosch.
Missione del viaggio: comprendere i
modelli lavorativi dei tre continenti toccati, trasformando le differenze e
contaminazioni culturali in patrimonio di successo aziendale.
“Utilizzare il passato per capire il presente e
progettare il futuro” è la prima esortazione di Enrico Bertolino, subito condivisa
da Antonio Migliardi nel descrivere la multiculturalità del Brasile. Continente
con 26 Stati federali, una popolazione giovane ed un’energia creativa da
gestire, a fronte della labilità dei contratti nazionali e delle differenze
contributive. Un continente di cui serve studiare il passato per comprenderne la
cultura istituzionale vigente, diversa
da quella europea ed intessuta su strette relazioni con i rappresentanti dei
singoli Stati. La stessa territorializzazione del business deve essere
concepita per Stati e non per nazione, in virtù delle distanze geografiche e
culturali che li caratterizza. Per Migliardi solo i migliori manager europei
dovrebbero andare nelle filiali estere, per poter superare i blocchi
professionali maggiori: i fattori abilitanti del business, l’infrastruttura, la
produzione e la vendita.
Fa eco a queste riflessioni il modello giapponese,
illustrato da Fausto Di Vincenzo tramite il metodo Kaizen, che evidenzia come
la cultura faccia la differenza.
L’approccio al lavoro giapponese prevede infatti
l’alta turnazione, la formazione continua e la responsabilizzazione del
personale a fronte della forte selezione all’ingresso. In un’ottica che presume
la valorizzazione dell’individuo prima della tecnologia, il Giappone considera
le persone appagate solo se effettivamente inglobate nel mondo del lavoro. Tale
pertanto è l’attenzione per l’impatto della vita lavorativa sul benessere dei
singoli, che alcune aziende hanno adottato il modello di Hofstede, in grado di parametrizzare i comportamenti, gli
atteggiamenti collettivi e le pratiche organizzative sociali, per valutare le
migliori best pratices aziendali di comunicazione interculturale.
A riportare la barra di comando verso l’Europa, dove
la concezione del lavoro è meno parametrizzata, interviene con efficacia
Enrico Bertolino. Suggestiva è la citazione della frase di San Francesco
D’Assisi: “chi lavora con le sue mani è un
lavoratore, chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano, chi lavora con le sue
mani, la sua testa ed il suo cuore è un’artista”.
Il volo Aidp fa così scalo a Berlino, dove Roberto
Zecchino evidenzia quanto il valore competitivo di Bosch risieda nella costante
formazione del suo personale,che dal 1904 gode di una propria Academy interna.
Studio ed apprendistato diretto in azienda consentono ai dipendenti, anche di
20 anni, di saper smontare autonomamente interi macchinari. Questa cultura
vincente, la casa madre Bosch la esporta pure all’estero.
Ecco perché per Bertolino è importante che i giovani
italiani girino il mondo, apprendano altri metodi di lavoro e si arricchiscano
di un patrimonio straordinario da riportare in Italia. Perché se non sono
responsabili della situazione in cui si trovano, lo diventeranno se non faranno
nulla per cambiarla.
"Signore e signori siamo atterrati a
Pescara, in attesa di ospitarvi in un prossimo volo, vi ringraziamo per aver
scelto la nostra Compagnia”. - (Elena Prizzi/Elisa Antonioni)
Nessun commento:
Posta un commento