A Pescara venerdì 27 marzo 2015, presso la Sala “G. Favetta” del Museo delle Genti d’Abruzzo, si è tenuto
l’incontro “Roadshow Jobs Act. Tutte le
novità del mondo del lavoro”, evento organizzato da AIDP Abruzzo e Molise e
Gi Group S.p.A. con il patrocinio di Confindustria Chieti e Pescara. Protagonista
del dibattito il mondo del lavoro
italiano, destinato ad un profondo cambiamento a seguito delle riforme
recentemente approvate dal governo. Relatori: il Presidente AIDP A&M
Raffaele Credidio, Avvocato Giampiero Falasca
Partner DLA Piper e collaboratore del “Sole 24 ore”, David Trotti del Centro Studi AIDP Nazionale e
Martina Di Sciascio Capo Area Adriatico Nord presso Gi Group S.p.A. .
È stata trattata la tematica del regime delle tutele
crescenti, al quale sono soggetti gli operai, impiegati e quadri assunti dal 7
marzo 2015. Tema centrale il contratto a tempo indeterminato, strumento sul
quale il Governo ha puntato per incrementare le assunzioni. La riforma ha
accolto le indicazioni di due Direttive
europee:
· - la Direttiva 1999/70, la quale afferma che “i
contratti a tempo indeterminato sono e continueranno ad essere la forma comune
dei rapporti di lavoro. Essi contribuiscono alla qualità della vita dei
lavoratori e a migliorare il rendimento”.
· - la Direttiva 2008/14, che afferma che “il lavoro
tramite Agenzia di somministrazione risponde non solo alle esigenze di
flessibilità delle imprese, ma anche alla necessità di conciliare la vita
privata e la vita professionale dei lavoratori dipendenti. Contribuisce
pertanto alla creazione di posti di lavoro, alla partecipazione al mercato del
lavoro e all’inserimento in tale mercato.”
Questa riforma è stata affiancata dalla legge di stabilità
2015, che assicura un vantaggio economico legato all’assunzione a tempo
indeterminato: lo sconto Irap per le retribuzioni e per gli oneri accessori
pagati al personale (un bonus automatico per azzerare i contributi deducibili
dalla base imponibile Irap); ed un esonero contributivo triennale di € 8.060,00
l’anno per tutti i neo-assunti nel corso del 2015.
Il decreto 23/2015 sulle tutele crescenti ha inciso in modo
significativo anche sull’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori (L. 300/1970), in
modo specifico sulla possibilità di reintegro nel posto di lavoro da parte del
giudice. Come rimedio generale viene introdotto quindi il pagamento a titolo di
risarcimento di un importo deciso automaticamente in base alla durata del
rapporto di lavoro, eliminando la discrezionalità del giudice. La nuova
disciplina è applicata per il lavoratori assunti dal 7 marzo 2015 e nei casi di
conversione da contratto a tempo determinato o di apprendistato a contratto a
tempo indeterminato dallo stesso datore di lavoro, sempre dal 7 marzo. L’unica eccezione prevista dalla
disciplina riguarda il licenziamento per grave impedimento o per discriminazione;
in questi casi, seppur limitatamente, sopravvive la reintegrazione del
lavoratore solo quando è provata in giudizio la insussistenza del fatto
materiale. Ciò perché il legislatore vuole evitare che l’incertezza probatoria,
o la non certezza di alcuni elementi probatori possa portare il giudice a
scegliere la reintegrazione nel posto di lavoro.
L’impianto della riforma è composto quindi da una serie di utility che hanno l’obiettivo di agevolare la ricerca di una nuova
occupazione, da incentivi economici
che incrementino l’assunzione a tempo indeterminato e meno vincoli nella gestione dei licenziamenti.
(Sara Ciancietta - Riccardo Cavazzini)
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