Le strade del Welfare
aziendale si stanno sviluppando a ritmo serrato e costante. Da un lato
avvantaggiata dalla Legge di Stabilità, dall’altro grazie all’introduzione di
un Welfare “obbligatorio” per le aziende del settore Metalmeccanico,
questa prospettiva è ormai sempre più reale e presente in molte aziende. In una
direzione perché si aumenta il potere di acquisto, in un’altra per andare
incontro alle necessità personali, tornando a dare un valore al tempo libero.
Uno scenario, insomma, che sembra accontentare tutte le parti coinvolte. Ed è
stato proprio questo l’argomento fulcro di cui si è discusso giovedì 25 maggio
nell’incontro organizzato da AIDP Abruzzo & Molise: “Il Welfare
aziendale: quali prospettive per le aziende”.
Il confronto
sull’argomento è stato quanto mai plurilaterale, grazie alle testimonianze sia
delle aziende, che del sindacato e del mondo accademico, con il coordinamento
del Presidente AidP A&M Alfonso Orfanelli.
È toccato proprio ai
rappresentanti del mondo universitario, introdotti da Tommaso Prete, aprire
l’incontro. Prima di presentare i risultati del progetto che la nostra
Associazione ha portato avanti con la Facoltà di Psicologia dell’Università
D’annunzio di Chieti, i referenti hanno presentato il lato più innovativo del
nuovo corso di Laurea Specialistica in Psicologia. Una collaborazione che ha
avuto lo scopo di portare gli studenti a contatto diretto col mondo del lavoro,
per toccare con mano ciò che li aspetta, nell'ambito di una psicologia definita
“attiva”. Collaborazione nata anche dall’ispirazione stessa di questo Corso di
Laurea, ideato con l’intento di studiare tutti quei processi mentali che
guidano la persona nella vita quotidiana e all'interno di un sistema come,
appunto, quello del mondo del lavoro. Sono stati infine presentati i risultati
del questionario condotto tra i partecipanti agli incontri organizzati in
collaborazione con AidP: risultato più che positivo, in quanto questo filone è
stato considerato uno dei più stimolanti ed utili. Gli incontri, che hanno suscitato
negli studenti profondo interesse, sono stati per loro soprattutto fonte di
ispirazione e punto di miglioramento, per via della chiarezza di esposizione da
parte dei relatori.
La parola è poi passata
a Maura Zuccarini, HR Manager di Ball Corporation per la sede di
San Martino (CH), che ha presentato il piano di Welfare introdotto in
azienda, col nome “Well-Fare” e attorno al quale è stata costruita una campagna
di comunicazione mirata. Progetto avviato prima che il Welfare divenisse
“pane quotidiano” per le aziende e studiato e cucito ad hoc per questa
realtà. Lo studio del piano è iniziato dalla valutazione dei fabbisogni dei
dipendenti, chiedendo direttamente loro quale dovesse esser l’area di
applicazione prioritaria. Si è attuata, quindi, l’offerta di un orientamento
professionale per i figli dei dipendenti, fino ad arrivare ad aiuti più vicini
al “quotidiano”, come il servizio lavanderia in azienda e il carrello della
spesa, la possibilità di effettuare acquisti tramite il servizio di mensa
aziendale, passando per attività quali la creazione di uno spazio caffetteria
comune e decisamente più accogliente o la fornitura di nuove divise disegnate
appositamente per i dipendenti di questo stabilimento. Il passo più recente è
stato quello dell’adesione ad una piattafoma di flexible benefit per
consentire ai dipendenti che lo desiderino, di aderirvi destinando una parte
dei premi di produttività.
Anche Raffaele Credidio,
Direttore HR di Micron Technology ha raccontato il suo progetto
di Welfare, ispirato all'idea che “anche noi possiamo incidere e
cambiare il mondo, o almeno quello intorno a noi”. Un piano di Welfare
a doppio senso: da un lato quello “imposto” dalla casa Madre, dall’altro quello
locale, ispirato alla semplicità. Il primo passo è stato quello di ridare un
valore al tempo, introducendo la flessibilità oraria (controllo trimestrale
degli orari di lavoro) e il remote working. Altra parte di attività è
stata quella che ha visto l'attivazione di un’area di Welfare che “si
prendesse cura” della persona, con l’introduzione di un’assicurazione sanitaria
per i dipendenti e per le loro famiglie e un’assicurazione vita a beneficio dei
familiari.
Un confronto a tutto
tondo, insomma, che ha chiarito come le vie del Welfare aziendale siano
sempre più numerose; l’idea che ne è emersa è che la strada del Welfare
sia solo ad un livello iniziale e che col passare del tempo le aziende avranno
sempre più, oltre che il desiderio, la necessità di far ricorso a questa forma
di reward. Il tema è destinato a diventare sempre più caldo e centrale
nella vita delle aziende: occorre solo non farsi trovare impreparati!
E sicuramente non sono
impreparati i sindacati, che si confrontano quotidianamente con le aziende e
con i lavoratori sul tema del Welfare.
Ha partecipato
all’incontro Gianluca Ficco, Segretario nazionale della UILM, divisione della
UIL specializzata sul settore metalmeccanico.
Dopo aver attentamente
ascoltato le testimonianze di Maura Zuccarini e Raffaele Credidio, che hanno
portato la loro esperienza e le loro motivazioni lato azienda, Gianluca Ficco
ha esposto il punto di vista dei lavoratori, rispondendo alle domande di
Alfonso Orfanelli.
Il core delle tematiche affrontate è da ricercarsi nella percezione
del Welfare da parte dei lavoratori.
Se da un lato si avverte
la maggiore vicinanza dell’azienda alle necessità e ai desideri dei lavoratori,
dall’altro c’è ancora un certo scetticismo dovuto a due motivi principali: il
primo è che il bonus erogato sotto forma di Welfare non confluisce nei
contributi pensionistici, per cui è “perso” in ottica futuro a lungo termine;
il secondo è che spesso le politiche di Welfare vengono recepite come un
tentativo delle aziende di risparmiare quanto più possibile a proprio esclusivo
vantaggio.
Ficco ha voluto poi
portare un esempio concreto di come un contributo aggiuntivo delle aziende
possa essere apprezzato dai lavoratori, parlando del caso FCA, da lui seguito
direttamente.
Per favorire una
maggiore adesione e migliorare la percezione dei lavoratori sul Welfare,
sindacato e azienda hanno concordato di destinare un 5% aggiuntivo, a carico
dell’azienda, al bonus dei lavoratori, un modo per condividere parte dei
risparmi derivanti dalla detassazione del Welfare puro.
Un ulteriore aspetto,
non meno importante e sicuramente centrale nelle valutazioni delle aziende, è
la flessibilità di scelta nell’utilizzo del bonus: un’accurata analisi dei
fabbisogni e un’ampia offerta, garantirebbero un apprezzamento più ampio nella
popolazione aziendale.
In conclusione, l’evento
promosso e coordinato da AidP ha messo in luce tante tematiche interessanti e
posto in rilievo punti di vista per il momento ancora parzialmente in
disaccordo, ma che vogliono virare nella stessa direzione: il benessere del
lavoratore. (Manuela Di Guglielmo, Fabio Lattanzio)