“Abbiamo avvistato il nostro futuro” :
primo appuntamento 2013 del ciclo formativo “HR in tutti i Sensi – Riflessioni sensate sul nostro lavoro”, promosso
ed organizzato da AIDP Abruzzo e Molise.
“Aidp ha pensato di dedicare 5 dei 13 eventi
in programma al tema della leadership” afferma il Presidente AIDP A&M Raffaele Credidio “e lo fa in un modo molto originale,
partendo dall’idea che per essere dei veri leader (in tutti i sensi) si devono
avere tutte e 5 le caratteristiche sensoriali: vista/visione, tatto/rispetto, udito/ascolto,
olfatto/fiuto e gusto/forma”.
Il
giorno 28 febbraio presso il Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna di Pescara,
abbiamo iniziato a vederci chiaro in azienda, partendo dalla “Vista” o metaforicamente alla “Vision”.
Per Wikipedia (enciclopedia online di
riferimento per i nostri giorni) “il
termine visione (Vision) è utilizzato nella gestione strategica per indicare la
proiezione di uno scenario futuro che rispecchia gli ideali, i valori e le
aspirazioni di chi fissa gli obiettivi. Con il termine Vision si intende
l’insieme degli obiettivi di lungo periodo che il Top Management vuole definire
per la propria azienda, comprendere anche la visione generale del mercato e
l’interpretazione di lungo periodo del ruolo dell’azienda nel contesto
economico e sociale”
Esempi illustri sono quelli di Bill
Gates (1980) “Un personal computer su
ogni scrivania, e ogni computer con un software Microsoft installato”, di
NOKIA “Life goes mobile”, di NIKE
“To bring inspiration and innovation to every athlete* in the world.”(* if you
have a body, you are an athlete) e di McDonald’s “to be the world’s best quick service restaurant experience. Being the
best means providing outstanding quality, service, cleanliness, and value, so
that we make every costumer in every restaurant smile”.
Che
cosa sia, invece, la Vision e come prenda forma nella quotidianità delle imprese,
provano a raccontarcelo i direttori HR, soci AIDP A&M, tramite una survey
interna.
La
vision per il 62% degli intervistati è il risultato del mix di etica, cultura,
strumenti ed obiettivi aziendali e ben il 54% degli HR interpellati, condivide
quella della sua impresa.
Per
il Presidente Credidio “la vision è un indirizzo, una meta, una visualizzazione
della realtà che non ancora esiste, è un’intuizione, un sogno…etica e cultura
guidano l’agire di ogni uomo a prescindere dalla sua capacità di avere una
visione…strumenti e obiettivi sono la materializzazione del percorso per raggiungere
la vision e quindi lavorano in un’altra dimensione”.
Ben
più difficile è invece raccontare o sintetizzare la propria Vision, quali
persone, professionisti, contemporanei di un’epoca in costante mutamento. Ecco
alcune opinioni dei soci, La mia Vision è: «Creare
sinergie per il cambiamento efficace» Marcello Vinciguerra,«Crescere» Lorenzo
Dattoli, «Ambiente di lavoro condiviso e pronto a reagire alle mutevoli
condizioni che impattano sull'Organizzazione» Alfonso Orfanelli, «La mia
vision in HR è quella di raggiungere gli obiettivi prefissati valorizzando le
persone e gestendo ed integrando tutte le diversità, spesso emarginate solo per
pigrizia, scarsa organizzazione e mancanza di vision »Dante D’Alfonso,
«Responsabilità» Luca Scipioni, «La mia Vision: LA PERSONA AL CENTRO
attraverso la Valorizzazione, la Fiducia, la Condivisione. … generare energia
positiva e farla circolare.» Alberta
Ranieri, «Pensa ai sacrifici fatti, impara dagli errori e cerca di migliorare
sempre» Paolo Stanchieri, «La gestione delle persone al servizio della vision
aziendale» Roberto Minenna,
«Avere
un HR che si scrolla di dosso, per sempre, il ruolo di controllore o
depositario del ruolo di chi fa rispettare le regole. Arrivare ad una gestione
delle risorse umane in cui c’è una totale sovrapposizione tra vita privata e
vita professionale... nel senso che si arrivi a valorizzare la persona
attraverso il lavoro e valorizzare il lavoro attraverso la persona, si arrivi a
star bene lavorando e lavorare per star bene» Raffaele Credidio.
Elisa Antonioni - Lorenzo Dattoli |
Per avere una Vision però occorre essere un
Visionario, che secondo Gianluca Nardone, è «colui che riesce a vedere il futuro credendoci come se fosse presente» e
ciò è proprio quello che ha fatto Lorenzo Dattoli (Managing Director di Carbotech), che ha portato la
sua azienda da una chiusura già annunciata ad uno sviluppo senza eguali,
partendo dal ruolo di dipendente esterno.
L’hanno intervistato per AIDP, Elisa
Antonioni (vice presidente di Aidp A&M) e Silvia Mattioli (consigliere Aidp A&M).
Carbotech srl, azienda tutta “Made in
Italy”, con sede a Martinsicuro (Te), è produttore di spazzole elettriche e
sistemi per il mercato automotive e consumer appliance. Nata nel 1962, negli
anni l’azienda ha avuto varie evoluzioni fino alla svolta nel 2009 con l’Ing.
Dattoli. Il 12 febbraio infatti la Energy Conversion Systems Italy viene
acquistata dalla ECS Holdings dal management italiano, che ne acquista anche
tutti i diritti di utilizzo delle mescole sviluppate dal sito italiano nel
tempo e quelle degli altri siti mondiali della ECS. Nel maggio dello stesso
anno, viene definita nella Logotec Solution il partner commerciale di
rappresentanza per il territorio tedesco, svizzero e austriaco (zone di maggior
sviluppo del mondo automotive). Nel gennaio del 2010 la ECS Italy srl cambia
nome in “Carbotech srl”. Il suo
fatturato è passato dai 5,6 milioni di euro del 2009 (anno di svolta
dell’azienda) ai 12 milioni del 2012. Anche il numero dei dipendenti è
aumentato, passando dai 45 del 2009 agli 85 del 2012. E’ una chiara
dimostrazione che in Europa, in Italia ma ancor più in Abruzzo (dove questo
esempio nasce) si può produrre e si può fare impresa. Carbotech, grazie al suo
imprenditore, ha saputo rinnovarsi rispetto al passato, applicando una “Vision” che da lì a poco sarebbe
diventata realtà.
Cosa
quindi ha visto Lorenzo Dattoli nel 2009 e come è nata la sua Vision? “è nata
con un tocco di follia, in modo improvviso dopo averla cercata nel tempo.
Volevo cercare di costruire un’azienda in cui i collaboratori potessero
sentirsi sicuri di lavorare con continuità. Inizialmente ho convocato tre
persone di fiducia a cui ho comunicato il mio piano di cambiamento e da lì
siamo partiti”.
Partendo
da questo stimolante Case History, il Presidente Credidio, invita a riflettere
sull’importanza di possedere una propria Vision
e lo fa attraverso l’esempio di Grandi Visionari del passato, allora incompresi:
Galileo Galilei che dovette abiurare
le sue scoperte scientifiche; Martin
Luther King che fu assassinato per aver visto un mondo in cui bianchi e
neri potessero facilmente integrarsi; ed in fine Van Gogh, che sfidò la società e la cultura del tempo, sicuro di
vincere con la sua pittura rivoluzionaria, morì solo ed in povertà.
Storie
di Visionari, che hanno deciso di fare la storia del loro tempo piuttosto che
viverla bene senza contribuire al cambiamento. Vittime delle “visioni a corto
raggio” dei loro contemporanei, sono diventati i riferimenti dei posteri.
Occhi
spalancati invece e proiettati oltre l’orizzonte ha Aidp A&M che invita al
prossimo evento di “HR in tutti i Sensi”, il 27 maggio, per parlare di tatto,
quel senso che forse manca o è mancato proprio verso i Grandi Visionari. E
quindi, “E’ giusto trattare i colleghi con “tatto”?
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