“La contaminazione di culture è la cosa che
ha fatto grandi gli Uomini e le Civiltà”. Con questa affermazione ed
augurio, il Presidente Raffaele Credidio
ha presentato il primo evento dedicato ai Consulenti del Lavoro, voluto ed
organizzato da AIDP Abruzzo e Molise in collaborazione con gli Ordini dei Consulenti del Lavoro di Abruzzo
e Molise che si è tenuto a Pescara il 3 giugno scorso.
D:
“Presidente, perché un evento dedicato a Consulenti del Lavoro (CdL) ?”
R:
“Perché alcuni dei consulenti sono dei nostri soci e ci sembrava giusto
organizzare eventi che permettessero anche a loro di approfondire e confrontarsi con tematiche tecniche. Perché
HR Manager e CdL devono lavorare a stretto contatto per completarsi in quanto
hanno obiettivi comuni ma punti di vista differenti: i primi sono più
indirizzati al benessere dei dipendenti in funzione di fidelizzazione verso
l’azienda ed aumento della produttività, i secondi invece sono più indirizzati
nell’analisi dei costi e contratti. Produttività e Risparmio, un’equazione
possibile”
Chi
sono e cosa fanno i CdL?
I Consulenti del lavoro in Italia sono
28.000, hanno circa 100.000 dipendenti, amministrano circa 1.000.000 di aziende
con 8 milioni di addetti, gestiscono personale dipendente per un monte
retribuzioni di circa 100 miliardi di euro l’anno, redigono 1.550.000
dichiarazioni dei redditi e esercitano funzioni di conciliazione o di
consulenza di parte o di consulenza tecnica del giudice in oltre 100.000
vertenze di lavoro[senza fonte]. Nella graduatoria dei liberi professionisti sono
al terzo posto per base imponibile denunciata al fisco, dopo notai e commercialisti. L’intervento
professionale del Consulente del lavoro si colloca generalmente nell’area della
consulenza alla piccola-media impresa con una specializzazione nella gestione
dei rapporti di lavoro, in linea con l’evoluzione del sistema produttivo che
ormai è costituito da piccole imprese operanti in prevalenza nel terziario,
dove la gestione delle risorse umane costituisce il vero fattore strategico di
sviluppo.
“Un
autorevole esempio ci viene dalla storia”, introduce il Presidente di AIDP
A&M Raffaele Credidio, “ dove Federico, duca di Montefeltro che nel
sedicesimo secolo face grande una città (Urbino) per aver favorito la cultura,
l’arte, lo scambio di idee, ecc. In pratica tutto ciò che si definiva “otium”
in tempi in cui contava quasi esclusivamente la “fortitudo” e quindi la forza,
la guerra, la conquista di altri territori, casati e ricchezze. In pratica era
un fautore del detto “otium e fortitudo” perché sapeva bene che la vera
grandezza del suo ducato l’avrebbe raggiunta solo con un mix delle due cose,
con la capacità di sapersi contaminare di nuove culture, invitando a palazzo
grandi artisti del tempo. Con la stessa ottica, nel nostro piccolo, in AIDP,
vogliamo organizzare incontri con altre realtà, con altre Associazioni, per
contaminarci di altre culture all’insegna dell’otium e fortitudo…”
Relatori
di questo evento sono: Fausto Zulli (CdL Lanciano), Luigi Sabatini (CdL Vasto),
Luca Valerii (HR Manager Microsoft), David Trotti (Esperto di formazione in
diritto del lavoro)
“Il costo del
lavoro: conoscerlo per affrontarlo” – Fausto Zulli (CdL Lanciano)
“Ridurre
il Costo del Lavoro per far ripartire l’Italia” è lo slogan che l’OCSE ha
evidenziato dal report che è stato di recente elaborato sull’Italia.
Fausto Zulli - CdL Lanciano |
Quando
ci riferiamo al CdL a cosa ci riferiamo? Dobbiamo distinguere due accezioni
fondamentali:
-
profilo “macro” (politica economica) – risponde
a concetti e visioni di politica economica analizzando il fenomeno in termini
sociali oltre che di economia reale;
-
profilo “micro” (politica industriale) –
riconducibile a concetti e visioni di economia aziendale con connotazione di
natura tecnica ed analitica.
Si può tentare di riconciliare questi due aspetti lavorando in
team, gli HR Manager ed i Consulenti del Lavoro:
-
elaborando un modello di analisi, studio e
determinazione delle variabili che compongono il costo del lavoro
caratterizzato da criteri omogenei di valutazione;
-
codificando criteri di calcolo del CdL
analizzando parametri, elementi e valori di matrice aziendale.
Sotto il profilo di analisi “macro” il CdL è definito come la
spesa sostenuta dal datore di lavoro per impiegare i lavoratori. Concetto
poliedrico che scaturisce da indici, parametri, schemi di analisi che ne
declinano un significato “derivato”. Mira a determinare risultati in termini
quantitativi per ottenere parametri di confronto numerico e percentuale.
Nell’ambito dell’eurozona, le componenti del CdL e i loro
elementi sono definiti in un regolamento n°1737/2005 del 21/10/2005, che
definisce il CdL medio mensile come il quoziente tra il totale del CdL mensile
e il corrispondente numero di dipendenti espresso in equivalenti a tempo pieno.
I dati che lo compongono si riferiscono ai seguenti indicatori
fondamentali:
-
struttura del CdL (retribuzioni, contributi
sociali a carico dei datori di lavoro, altri costi del lavoro) espressa come
percentuale del totale del CdL;
-
CdL orario medio definito come il quoziente tra
il totale del CdL e al corrispondente numero di ore di lavoro prestate
In ambito europeo il calcolo per rilevare il CdL si esegue
tenendo conto di due fattori:
1)
l’indice del CdL (LCI) è lo strumento per
rilevare nel breve termine le evoluzioni e le variazioni dei costi sostenuti
dalle imprese relativamente alle retribuzioni orarie e si ottiene dividendo il
CdL per il numero delle ore lavorate. L’indice LCI si riferisce a tutte le
imprese, indipendentemente dal numero di
dipendenti in forza e abbraccia tutti i settori economici tranne agricoltura,
silvicoltura, pesca e organizzazioni extra-territoriali.
2)
Le indagini del CdL (LCS) vengono eseguite con
cadenza quadriennale e forniscono informazioni strutturali sul CdL prendendo in
esame l’insieme delle spese concorrono alle variazioni del CdL. Tale indagine
prende in esame le unità produttive con un numero di dipendenti pari o
superiore a 10 e considera tutte le attività produttive eccetto agricoltura,
silvicoltura, pesca e organizzazioni extra-territoriali.
Costatiamo però subito alcune discordanze:
-
LCI: considera solo valori di base su ogni
tipologia di campione d’azienda
-
LCS: considera i valori che determinano le
variazioni di costo, ossia quelle di natura anche extra e non strettamente di
matrice contrattuale, inoltre è rivolto ad un campione di aziende da 10
dipendenti in su.
I risultati ufficiali che ci pongono a confronto con altri
Paesi europei e che in qualche modo condizionano poi la nostra politica ci
prospettano che il costo orario medio in Italia è sotto la media europea. La
sua crescita, negli ultimi 4 anni, è stata perfettamente in linea con quella di altri Paesi europei.
L’eurostat lo ha certificato e ce lo ha confermato anche per il 2012 mettendo a
confronto il costo orario nei Paesi dell’eurozona.
In conclusione, quale potrebbe essere il punto d’incontro tra
Consulenti del Lavoro e Direttori del Personale?
-
per i Consulenti del Lavoro: esemplificazione di
CdL di un addetto di un’azienda, ne fornirebbe correttamente una individuazione
di elementi che lo compongono ed una quantificazione da cui scaturirebbe un CdL
di matrice e natura “contrattuale”
-
Direttori del Personale: valutazione del CdL di
un addetto della propria azienda, ne fornirebbe altrettanto correttamente una
determinazione tecnica, correlata a parametri metrici o spazio temporali, da
cui scaturirebbe un CdL di carattere “industriale”.
Gli strumenti di lavoro:
-
I NUOVI
PRINCIPI GENERALI INTRODOTTI DALLA LEGGE 28/6/2012 N. 92,
MEGLIO
CONOSCIUTA COME RIFORMA FORNERO, CHE REGOLANO IL GODIMENTO DEGLI INCENTIVI
STESSI.
- LA CIRCOLARE INPS 137 DEL 12/12/2012 CHE HA FORNITO LE DISPOSIZIONI OPERATIVE CHE FANNO RIFERIMENTO ALLA NUOVA SITUAZIONE AGEVOLATIVA.
Luigi Sabatini - CdL Vasto |
- LA CIRCOLARE INPS 137 DEL 12/12/2012 CHE HA FORNITO LE DISPOSIZIONI OPERATIVE CHE FANNO RIFERIMENTO ALLA NUOVA SITUAZIONE AGEVOLATIVA.
Principi generali:
A - Esclusione dei benefici
contributivi nel caso di assunzioni effettuate in attuazione di
preesistenti obblighi normativi:
L’ESCLUSIONE OPERA QUANDO VIENE ASSUNTO UN DIPENDENTE CON DIRITTO DI PRECEDENZA E SI RIFERISCE AL DATORE DI LAVORO NELLA SUA ACCEZIONE ESCLUDENDO LA POSSIBILITA’ DEL BENEFICIO NEL CASO DI PIU’ SEDI DI LAVORO DIVERSE DA QUELLA NELLA QUALE ERA STATO LICENZIATO.
L’ESCLUSIONE OPERA QUANDO VIENE ASSUNTO UN DIPENDENTE CON DIRITTO DI PRECEDENZA E SI RIFERISCE AL DATORE DI LAVORO NELLA SUA ACCEZIONE ESCLUDENDO LA POSSIBILITA’ DEL BENEFICIO NEL CASO DI PIU’ SEDI DI LAVORO DIVERSE DA QUELLA NELLA QUALE ERA STATO LICENZIATO.
B -
Limitazione dei benefici nel caso in cui ci siano sospensioni dell’attività
lavorativa per CRISI o
RIORGANIZZAZIONE l’esclusione OPERA SOLO
NELL’UNITA’ DOVE E’ STATA DICHIARATA LA CRISI OVVERO CIG/DEROGA OVVERO
NON OPERA PER L’ASSUNZIONE DI QUALIFICHE DIVERSE DA QUELLE IN CIGS
C
-limitazione dei benefici in caso di coincidenza sostanziale degli assetti proprietari e rapporti di coordinamento e
controllo: SI MUTUA LA NORMATIVA GIA’ PRESENTE PER L’ASSUNZINE LISTE DI
MOBILITA’
D
-Limitazioni al cumulo dei benefici contributivi fruiti in relazione ad uno stesso lavoratore. VIENE PREVISTO IL
CUMULO DI TUTTI IPERIODI IN CUI IL LAVORATORE HA PRESTATO L’ATTIVITA’ IN FAVORE
DELLO STESSO DATORE DI LAVORO.
SITUAZIONI CRITICHE CHE POSSONO LIMITARE IL
GODIMENTO DELLE AGEVOLAZIONI CONTRIBUTIVE
-
inoltro
tardivo delle comunicazioni telematiche (PERDITA DEI BENIFICI DURANTE IL
PERIODO DI RITARDO );
- inosservanza delle norme antinfortunistiche;
- presenza delle condizioni per emissione del DURCpositivo;(CONDIZIONI DA AUTOCERTIFICARE MEDIANTE CASSETTO PREVIDENZIALE AZ.)
- mancato rispett NORMATIVA C.D. de minimis
- inosservanza delle norme antinfortunistiche;
- presenza delle condizioni per emissione del DURCpositivo;(CONDIZIONI DA AUTOCERTIFICARE MEDIANTE CASSETTO PREVIDENZIALE AZ.)
- mancato rispett NORMATIVA C.D. de minimis
DOPO
AVER ILLUSTRATO I NUOVI ED I VECCHI PRINCIPI
POSTI ALLA BASE PER POTER USUFRUIRE DELLE AGEVOLAZIONI CONTRIBUTIVE ELENCHERO’ LE VARIE E MOLTEIPLICI POSSIBILITA’ CHE LA
NORMATIVA OFFRE ALLE AZIENDE PER POTER
ABBATTERE IL COSTO DEL LAVORO PONENDO
L’ATTENZIONE SU ALCUNE PARTICOLARITA’ INTRODOTTE DALLA RIFORMA FORNERO ED
ENUNCIATE FINO AD OGGI CON CIRCOLARI ESPLICATIVE INPS/INAIL A VOLTE NON CONDIVISIBILI.
E’
SUPERFLUO SOTTOLINEARE CHE LE CIRCOLARI HANNO
VALORE OBBLIGATORIO SOLO PER GLI
ENTI CHE LE HANNO EMESSE MENTRE RIMANE
UNA MERA INDICAZIONE DI PRASSI PER LE AZIENDE.
VORREI
PRECISARE CHE LE AGEVOLAZIONI PREVISTE
NELLE SLIDE SUCCESSIVE RIGUARDANO IN MODO ALTERNATIVO OVVERO IN CUMULO INCENTIVI DI NATURA
CONTRIBUTIVA,ECONOMICA,FISCALE,NORMATIVA ED IN ALCUNI CASI E’ PREVISTO L’OSSERVANZA DELLA NORMATIVA DEL
SISTEMA “ de minimis “ :
1
- AGEVOLAZIONI PER ASSUNZIONI CON
CONTRATTO DI
APPRENDISTATO
2
- ASSUNZIONE DI LAVORATORI DISOCCUPATI O
SOSPESI DA
ALMENO 24 MESI
3
- CONTRATTI DI REINSERIMENTO DI ALCUNE
PARTICOLARI
CATEGORIE
4
- ASSUNZIONE A TEMPO PIENO E
INDETERMINATO DI
LAVORATORI IN CIGS DA ALMENO
3 MESI E
DIPENDENTI DA AZIENDE IN CIGS DA ALMENO 6 MESI
5
- ASSUNZIONE A TEMPO INDETERMINATO DI
LAVORATORI IN
MOBILITA’
6
- ASSUNZIONE A TEMPO DETERMINATO NON
SUPERIORE A 12
MESI DI LAVORATORI IN MOBILITA
7
- LAVORATORI IN GODIMENTO DI TRATTAMENTO
INTEGRATIVO IN DEROGA
8 -
ASSUNZIONE A TEMPO DETERMINATO PER
SOSTITUZIONE DI LAVORATRICE IN
ASTENSIONE
OBBLIGATORIA O CONGEDO PARENTALE
(agevolazione estensibile anche al
periodo di
interdizione)
9 -
ASSUNZIONE DI LAVORATORI DISABILI
10
- ASSUNZIONE DI DIRIGENTI PRIVI DI OCCUPAZIONE
11
- ASSUNZIONE AGEVOLATE DEGLI OVER 50 E DELLE
DONNE PREVISTE DALLA LEGGE N. 92/2012
12
- ASSUNZIONE NELLE COOPERATIVE SOCIALI
13
- ASSUNZIONE DI DETENUTI
14
- AGEVOLAZIONI PER L’ASSUNZIONE DI
RICERCATORI O
DI LAVORATORI CON PROFILI ALTAMENTE +
QUALIFICATI ( individuati con dm)
15- INCENTIVI PER L’ASSUNZIONE DI LAVORATORI
GIA’
DIPENDENTI NEL SETTORE DEL TRASPORTO
AEREO
16 – CREDITO D’IMPOSTA PER NUOVE ASSUNZIONI IN
AREE SVANTAGGIATE
17
– CONTRATTI DI SOLIDARIETA’ ESPANSIVI
18
– LAVORO ACCESSORIO (voucher )
19
– ASSUNZIONE A TD NELLE COSIDDETTE “
START UP
innovative “
20
– IRAP
21
– AGEVOLAZIONI PER ASSUNZIONI DI
LICENZIATI PER
G.M.O. – 15 DIPENDENTI ( ex liste di mobilità)
Al fine di una corretta
applicazione delle agevolazioni contributive è bene compilare una checklist
(che si può richiedere alla segreteria di AIDP A&M) rispondendo a tutte le
domande in essa previste.
“Il telelavoro
può ridurre il costo del lavoro? L’esperienza Microsoft” – Luca Valerii (HR
Manager Microsoft)
Collegato
dalla sede di Milano l’HR Manager Valerii, illustra la ristrutturazione
che ha
avuto Microsoft Italia. In primo luogo c’è stato un trasferimento in una nuova
sede dove sono state progettate e realizzate sale riservate per riunioni o
altre attività riservate; sale dove al centro c’è sempre la Persona e non la
gerarchia.
Luca Valerii - HR Manager Microsoft |
Ma
la ristrutturazione più importante è quella verso le “nuove forme di lavoro”:
-
una persona può iniziare la giornata da casa
(mail, telefonate, ecc), poi andare in ufficio, conciliare le esigenze di
famiglia e continuare da casa il lavoro, eliminando anche le di punta bloccati
in auto in coda;
-
con questa ristrutturazione che incentiva la
flessibilità in entrata ed uscita è diminuito il numero di persone presente
contemporaneamente in ufficio, riducendo così gli spazi di lavoro e riduzione
del costo di real estate
-
elemento intangibile questo che fanno aumentare
la produttività: motivazione delle Persone, riduzione dell’assenteismo,
riduzione degli infortuni in itinere
“Il costo a
fronte della produttività: luci e ombre sulla detassazione” – David Trotti
(Esperto di formazione in diritto del lavoro)
La
domanda che introduce questo tema è: “200 euro una tantum dati in un
anno sono
pochi o sono tanti?”. Si possono evidenziare due casi: 1° caso EURO 1 di IRPEF;
2°caso EURO 2.840,51 di reddito.
David Trotti - esperto di formazione in diritto del lavoro |
LE
CIFRE DEGLI ANNI SCORSI
-
3.000 euro per l’anno 2008 per i titolari di
reddito da lavoro dipendente nel 2007 pari a 30.000 euro (metà anno)
-
6.000 euro per gli anni 2009 e 2010 avendo un
reddito non superiore a 35.000 euro
-
6.000 euro per l’anno 2011, avendo un reddito di
40.000 euro
-
2.500 euro per l’anno 2012 con un reddito non
superiore a 30.000 euro
EROGAZIONI
LIBERALI 30-06-2008
- erogazioni
liberali concesse in occasione di festività o ricorrenze (quali, ad esempio, la
festa del patrono o i dieci anni di attività) a favore della generalità dei
dipendenti o di categorie di dipendenti, fino ad un importo annuo non superiore
a € 258,23 per dipendente (erogazioni di valore superiore concorrono per la
quota eccedente € 258,23);
- sussidi occasionali concessi per rilevanti esigenze personali o
familiari del dipendente. Sono inclusi tanto gli accadimenti negativi quanto
quelli positivi purché determinino uno stato di bisogno, anche temporaneo, del
dipendente e a condizione che l'importo riconosciuto, che non incontra limiti
di esenzione, sia coerente con l'entità dell'evento e con le condizioni
economiche del soggetto interessato;
- sussidi occasionali concessi a dipendenti vittime dell'usura e a
dipendenti ammessi a fruire delle erogazioni pecuniarie a ristoro dei danni
conseguenti a rifiuto opposto a richieste estorsive .
UN
LIMITE CHE NON SI VEDE
-
2012: per il periodo dal 01-01-2012 al
31-12-2012, nel limite massimo di onere di 835 milioni nel 2012
-
2013: per il periodo dal 01-01-2013 al
31-12-2013, nel limite massimo di spesa di 950 milioni per l’anno 2013
LE
CIFRE 2013
2.500
euro per l’anno 2013 con reddito non superiore a 40.000 euro
I
CONCETTI BASE
Per
retribuzione di produttività si intendono le voci retributive erogate, in
esecuzione di contratti, con espresso riferimento ad indicatori quantitativi anche incerti nella loro corresponsione o
nel loro ammontare di:
• produttività;
• redditività;
• qualità;
• efficienza;
• innovazione.
separatamente valorizzate all’interno
della contrattazione collettiva, suscettibili di variazione in relazione
all’andamento dell’impresa, indicatori quantitativi che
vadano a remunerare un apporto lavorativo finalizzato ad un miglioramento della
produttività in senso lato e quindi anche ad una “efficientazione” aziendale, correlazione
ad uno solo di essi da parte della
contrattazione collettiva per l’applicabilità dell’agevolazione.
ESEMPI
• andamento del fatturato in questo momento direi anche
stabilizzazione; una maggior soddisfazione della clientela rilevabile dal
numero dei clienti ovvero diminuzione
resi;
• minori costi di produzione a seguito dell’utilizzo di
nuove tecnologie (minor tempo per prodotto);
•
lavorazione
di periodi di riposo di origine pattizia (ad es. ROL);
• prestazioni lavorative aggiuntive rispetto a quanto
previsto dal contratto nazionale di
categoria;
•
premi
di rendimento o produttività ovvero quote retributive ed eventuali
maggiorazioni corrisposte in funzione di particolari sistemi orari adottati
dall’azienda come: a ciclo continuo, sistemi di “banca delle ore”, indennità di
reperibilità, di turno o di presenza, clausole flessibili o elastiche;
•
ristorni
ai soci delle cooperative nella misura in cui siano collegati
•
ad un
miglioramento della produttività.
agevolazione sulle
corrispondenti quote orarie ed eventuali maggiorazioni, agevolazione cumulabile
con quella riconosciuta sui premi di produttività.
•
modifiche
alla distribuzione degli orari di lavoro esistenti in azienda;
•
modifiche
orientate alla gestione di turnazioni o giornate aggiuntive (ad es. lavoro
domenicale o festivo), e/o a orari a scorrimento su giornate non lavorative e/o
alla gestione delle modalità attuative dei
•
regimi
di flessibilità previsti dai contratti collettivi nazionali di categoria e/o ad
analoghi interventi tesi al miglioramento dell’utilizzo degli impianti e
dell’organizzazione del lavoro.
SECONDA
IPOTESI
Contratti
collettivi
che prevedano congiuntamente
l’introduzione di almeno una misura in almeno 3 delle aree di intervento di cui alle
lett. a), b), c), e d) del decreto.
a)
ridefinizione dei sistemi di orari e della loro distribuzione con modelli
flessibili, anche in rapporto a: investimenti;
innovazione tecnologica; fluttuazione dei mercati finalizzati ad un più
efficiente utilizzo delle strutture produttive idoneo a raggiungere gli obiettivi
di produttività convenuti mediante una programmazione mensile della quantità e
della collocazione oraria della
prestazione;
b)
introduzione di una distribuzione flessibile delle ferie mediante una
programmazione aziendale anche non continuativa delle giornate di ferie
eccedenti le 2 settimane;
c)
adozione di misure volte a rendere compatibile l’impiego di nuove tecnologie
con la tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori, nel rispetto dell’art. 4
della L. 300/1970, per facilitare l’attivazione di strumenti informatici,
indispensabili per lo svolgimento delle attività lavorative;
d)
attivazione di interventi in materia di fungibilità delle mansioni e di
integrazione delle competenze, anche funzionali a processi di innovazione
tecnologica, nel rispetto dell’art. 13 della L. 300/1970.
Esempio: Introduzione
di turnazioni orarie che consentano un più efficiente utilizzo delle strutture
produttive, unitamente alla distribuzione delle ferie che consenta un utilizzo
continuativo delle stesse strutture, nonché una più ampia fungibilità di
mansioni tale da consentire un impiego più flessibile del personale.
IL
NODO TERRITORIALE
in esecuzione di contratti
collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale, ai sensi
della normativa di legge e degli accordi interconfederali vigenti, dalle
associazioni dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale,
ovvero dalle loro rappresentanze sindacali operanti in azienda. Requisito secondo il quale i contratti
collettivi devono essere sottoscritti da organizzazioni in possesso del
requisito della maggiore rappresentatività comparata sul piano nazionale ovvero dalle loro rappresentanze sindacali
operanti in azienda. NO eventuali contratti nazionali di categoria. Rappresentanze
sindacali operanti “in azienda” (e
non propriamente “Rappresentanze Sindacali Aziendali”), accordi
interconfederali vigenti,sia le RSA sia le RSU. Per le aziende prive di
rappresentanze sindacali in ambito aziendale, di sottoscrivere contratti con
una o più associazioni dei lavoratori a livello territoriale.
LA
SOGLIA
Possono
contrattare per il contratto collettivo nazionale di lavoro se hanno una
rappresentatività non inferiore al 5%
IL
CALCOLO FINALE
-
il tetto per partecipare (5%) sarà determinato
come media semplice fra la percentuale degli iscritti (sulla totalità degli
iscritti) e la percentuale dei voti ottenuti nelle elezioni delle RSU (sul
totale dei votanti)
-
ogni criterio vale il 50%
-
Inapplicabile per le piccole aziende
VARIE
L’agevolazione non si può applicare
per il periodo anteriore alla data di sottoscrizione del contratto collettivo
al quale è data esecuzione (per un contratto sottoscritto il 01.03 solo dal
01.03 e non prima), fatte salve le corresponsioni di voci retributive
corrisposte solo al termine di un periodo annuale (ad es. corresponsione di
premi di produttività sulla base delle risultanze circa il realizzarsi di
obiettivi su base annua). I datori di lavoro sono tenuti a depositare i
contratti presso la Direzione territoriale del lavoro territorialmente
competente entro 30 giorni dalla loro sottoscrizione, con allegata
autodichiarazione di conformità dell’accordo depositato alle disposizioni del
DPCM 22.01.2013. Riguardo all’autodichiarazione di conformità da allegare ai contratti depositati, la stessa può
essere ricompresa all’interno degli stessi contratti e non necessariamente in
un separato atto. Per i contratti già depositati presso le Direzioni
territoriali del lavoro a qualsiasi titolo è sufficiente che
l’autodichiarazione indichi gli estremi di tali contratti, senza necessità di
un nuovo deposito. Per i contratti sottoscritti in vigenza della previgente
disciplina che prevedano l’erogazione di una “retribuzione di
produttività” coincidente con una o
entrambe le nozioni contenute del D.P.C.M. 22.01.2013, sarà possibile
l’applicazione dell’agevolazione sin dal 1.01.2013. In tal caso l’autodichiarazione
di conformità sarà volta a confermare la
corrispondenza dei contenuti del contratto con le condizioni previste.
ACCORDI
TERRITORIALI
Nel
caso di accordi territoriali, l’invio nonché il deposito (da effettuarsi, in
caso di accordi regionali, presso la DTL capoluogo di Regione) potrà essere
effettuato da una delle associazioni firmatarie e non necessariamente anche
dalle imprese che applicano l’accordo.
AIDP A&M e Consulenti del Lavoro si
sono dati appuntamento per un’altra data in modo da approfondire questo
interessantissimo argomento. Contaminazione
con altre culture riuscita!
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